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PAPAVERI ROSSI” DI GIUSEPPE MESSINA: EREDITA’ DI UN MONDO SCOMPARSO CHE RIEMERGE CON LA PANDEMIA

Scritto da Peppe Nacci
In questo momento ritorna spesso il paragone con la crisi seguita alla seconda guerra mondiale, perché al di là dei problemi economici che la pandemia ha provocato, ritorna prepotente l’esigenza di ritrovare i valori che abbiamo perduto a causa di una società sempre più interessata al denaro e sempre meno umana. Così, ancora una volta, la letteratura ci viene in soccorso e lo fa con uno scrittore del territorio, Giuseppe Messina, autore di “PAPAVERI ROSSI – Il soffio caldo del favonio” edito dalla Kimerik, romanzo che narra gli orrori della guerra, le speranze dei superstiti, gli anni della ricostruzione e del consumismo, e in cui i papaveri rossi sono simbolo del sangue versato, ma anche della continuità della vita, alla ricerca della leggerezza.
 
Per chi l’ha vissuto, va detto che non vi è alcuna affinità tra il dopoguerra e l’attesa del dopovirus, spiega l’autore, a prescindere dal numero delle vittime nei due eventi, imparagonabile tra loro. “Mentre le distruzioni belliche sono state lo stimolo alla ricostruzione e, prima ancora, alla voglia di vivere, oggi invece si vuole piuttosto recuperare tutto quello che il benessere e il consumismo hanno imposto ed elargito. E già se ne avvedono tracce nei comportamenti. Bisogna ritrovare quell’umanità che è generosità, rispetto e amore per gli altri, attenzione per i poveri tutti e per la natura; solo così potremo salvarci e vivere meglio” continua lo scrittore.
 
La letteratura può dare un grande contributo, ma solo se è buona letteratura e libera dall’asservimento commerciale, ammonisce, non dimenticando il ruolo degli autori locali, sostenuti dal Presidio del Libro di Foggia di cui lo stesso Messina è Responsabile.
 
Da menzionare, a proposito, la presentazione del volume FEDERICO II – L’urbe Foggia regale inclita sede imperiale – tenutasi il 9 dicembre 2019 in una Sala Fedora gremita: opera definita fondamentale anche da Sturner, tra i maggiori studiosi dell’Imperatore del Sacro Romano Impero.
 
Papaveri rossi, racconta Messina, afferma con forza il valore del passato, che custodisce senza se e senza ma la memoria storica, le radici dei popoli. “Bisogna insegnarlo ai giovani e giovanissimi, ed anche alle mamme che non raccontano più favole ai loro piccoli!” pungola l’autore di un libro considerato da illustri lettori un vero e proprio punto di riferimento per l’epoca. “Da far leggere a voce alta nelle scuole. Pagine degne del Gattopardo”, per Gianfranco Angelucci, scenografo di Fellini e di Visconti. “Un inno alla sacralità dei luoghi, la storia al femminile ritagliata in figure autorevoli, possenti. Un viaggio nella cronaca che diventa storia”, per Filippo Santigliano, direttore del La Gazzetta del Mezzogiorno di Foggia. Ferdinando Pappalardo, professore di Storia e Letteratura Italiana, saggista e scrittore, vi ravvisa invece “l’umiltà di tramandare l’eredità di un mondo scomparso, e aggiunge che quando ci convinceremo che il passato va custodito con cura perchè  ricco d’insegnamenti, libri come Papaveri rossi riveleranno tutto il loro valore e la loro importanza, divenendo oggetto di studio”.  Teresa D’Errico, insegnante liceale di italiano e latino, titolare del blogspot La profondità delle cose, allora cita Ezra Pound e scrive che uno scrittore non ha bisogno di troppe pagine per dire quello che ha da dire. Trasforma le parole in azioni, con un linguaggio chiaro e preciso. Le parole infondono vita alle storie raccontate, se usate bene toccano l’anima.Una fondamentale accuratezza d’espressione è il solo e unico principio morale della scrittura”. Papaveri rossi lo realizza pienamente.
 
Sul ruolo degli artisti tutti il Responsabile del Presidio del Libro di Foggia non ha dubbi, sarà importantissimo, per l’evoluzione culturale e l’interpretazione del periodo storico che ci attende. C’è senz’altro un gran fermento in città, ma anche una gran confusione e non sempre la ricerca delle espressioni migliori. Per la letteratura non manca la ruffianeria dei tanti che si adeguano agli stereotipi imposti dall’industria culturale; qualche libreria e alcune scuole prediligono la grande editoria, che suona la grancassa e sovente tradisce per motivi commerciali, con il risultato grave che i lettori, potenziali e non, si allontanano dalla letteratura. Per lo scrittore, bisogna attirare tutti i cittadini verso ogni buona forma d’arte, e porre il lettore innanzi a tutto, anche a costo di scontentare gli amici. Il Presidio del Libro di Foggia lo fa, potendo per di più contare sulla grande disponibilità delle Assessore Comunali Claudia Lioia, Pubblica Istruzione, e Anna Paola Giuliani, Cultura e Spettacolo, a valorizzare il lavoro del Presidio con la disponibilità di sale per presentazioni e incontri, tra le più adatte e prestigiose della città.
 
Grande l’impegno della direttrice de “La Magna Capitana” Gabriella Berardi e di Milena Tancredi, direttrice della “Biblioteca ragazzi. “Con il Presidio siamo andati e torneremo nelle scuole elementari a raccontare; ci sono bambini che non sanno cosa sono le favole! Abbiamo incontrato dirigenti e insegnanti entusiasti, con cui continueremo a collaborare” conclude l’autore di Papaveri rossi, annunciando l’iniziativa NONNO RACCONTA, per cui nonni e nonne si danno appuntamento ogni giorno alle 18,00, dal 24 marzo 2020, sulle pagine Facebook, per finalmente leggere favole ai nipotini, attraverso collegamenti video.
 
E’ possibile richiedere PAPAVERI ROSSI a Foggia, nelle librerie Dante Mondadori, Patierno, Mondadori Bookstore; nelle altre su richiesta. Disponibile anche sui canali on line.
 
L’autore e il libro sono presenti su Facebook con pagina dedicata.
 
Segnaliamo anche la pagina social del gruppo di lettura SCRIPTA VOLANT in uno con il Presidio del Libro di Foggia, sempre aperto a nuovi iscritti.
 

Circa l'autore

Peppe Nacci

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