FISIO EVIDENZE del Dott. Raffaele Tafanelli

Come risolvere la sindrome del tunnel carpale senza intervento chirurgico ?

Scritto da Peppe Nacci

Spesso mi viene chiesto se ci siano soluzioni alternative all’intervento chirurgico, per risolvere i fastidiosi sintomi che provoca la sindrome del tunnel carpale STC. La risposta, in termini di fisioterapia basata sulle evidenze, è che dipende dalla causa e in che fase ci si trova, ma procediamo con ordine.

 I sintomi  della STC (formicolio delle prime tre dita della mano, insensibilità e perdita di forza della mano) sono provocati o dall’alterato scorrimento o dalla compressione o dall’eccessiva tensione (questi fattori possono in realtà combinarsi tra loro variabilmente) del nervo mediano, un nervo periferico misto che innerva proprio le aree in cui il paziente lamenta i 3 sintomi classici: 1. sensazione di scossa o di “formiche” lungo pollice, indice e medio,  

2.addormentamento di una metà della mano,

  1. perdita di forza nell’afferarre oggetti.

 

Fino ad un decennio fa si riteneva che il nervo mediano potesse rimanere intrappolato solo all’interno del canale carpale (a livello della mano) cosa che poi non si è rivelata del tutto esatta, agli studi successivi. Da questa ipotesi (dell’intrappolamento) nacque la procedura chirurgica che prevede la sezione del legamento trasverso del carpo, per “liberare” il nervo mediano e offrirgli più spazio all’interno dell’angusto canale carpale. Si è visto poi che la realtà era un po’ più complessa; una ridotta percentuale di pazienti non risolveva non perché la procedura chirurgica non fosse valida ma perché il problema era più a monte ed era da ricercare in un alterato scorrimento tra nervo mediano e tessuto connettivo circostante o in altre cause.

 

A prescindere però dalla natura controversa di questa sindrome, gli studi evidenziano che la neurodinamica -disciplina fisioterapica che si occupa della mobilizzazione del sistema nervoso periferico attraverso manovre di messa in tensione e scorrimento-  è  spesso risolutiva in fase uno, quando cioè il paziente avverte i primi formicolii alla mano notturni e durante alcuni movimenti e non è ancora giunto ad una perdita di forza severa (con ridotto volume dei muscoli dell’eminenza tenare) e ad una marcata mancanza di sensibilità della mano.

 

Importante sarà inoltre che il fisioterapisti adotti appropriate  misure di stabilizzazione del polso,  variabili da caso a caso,  che eviteranno l’eccessiva messa in tensione del nervo mediano durante la notte; spesso, infatti, i pazienti con STC dormono con la mano in flessione dorsale e questo provoca ulteriore irritazione nervosa da eccessivo stiramento proprio sul nervo mediano.

 

Inoltre ci si deve accertare, durante la prima visita fisioterapica, che si sia davvero di fronte ad una sindrome del tunnel carpale, infatti problemi al rachide cervicale a livello di C4-C5 e C6 (collo) possono esitare in fastidio e dolore riferito lungo la mano.  La compressione delle radici nervose a livello cervicale, può infatti dare una sintomatologia simile a quella della STC ma il trattamento riabilitativo e manipolativo sarà completamente diverso.

 

Inutile scrivere che molti pazienti si riferiscono in modo improprio a sindrome del tunnel carpale, solo perché accusano fastidio alla mano provocato da altre cause e che quindi non si possono offrire consigli validi, senza un’accurata valutazione che tenga conto della natura dei sintomi, delle potenziali cause e delle condizioni generale del paziente.

 

Raffaele Tafanelli, Fisioterapista.

 

Riferimenti bibliografici:

 Is manual therapy based on neurodynamic techniques effective in the treatment of carpal tunnel syndrome? A randomized controlled trial. (Wolny, Linek)

 

 

 

 

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Peppe Nacci

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